Sfide perdute

C’era una volta il Terzo Polo

Chiamavasi, "PdN", Polo della Nazione: era il dicembre del 2010 e molti non se lo ricorderanno, ma furono due anni di passione. Allora venne presentato come "una forza di opposizione seria e responsabile" i suoi genitori politici Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e Pierferdinando Casini, chiamarono a raccolta i Liberaldemocratici, gli autonomisti di Lombardo e i Repubblicani di La Malfa. Il progetto era di mettere insieme tutte queste forze per arrivare ad un coordinamento unitario e formare il nuovo partito. A gennaio, 2011 iniziarono le riunioni all‘Hotel Minerva a Roma, da dove venne annunciata la prima assemblea dei parlamentari del Movimento: "un coordinamento che sarà costituito da oltre 100 parlamentari", come prometteva Casini. "Succeda quel che deve succedere" l’onorevole Giorgio La Malfa, chiedeva a Fini, a Casini e a Rutelli di mettere anche il suo nome sul documento di sfiducia al governo Berlusconi. I repubblicani rompevano col centrodestra? No, La Malfa rompeva con il Partito repubblicano italiano, ma lo faceva in nome di un grande progetto: il Terzo Polo. "Se il partito vuole suicidarsi insieme con Berlusconi – diceva - è libero di farlo, ma certamente io non lo seguirò". E l’onorevole La Malfa aggiungeva: "Non ho intenzione di restare in questa specie di fine epoca". Tempo due mesi il Terzo Polo, febbraio 2011, aveva già cambiato nome due volte. Alla kermesse di Todi, Fini, Casini, Rutelli, Lombardo, libdem, liberali, La Malfa, Sbarbati e Guzzanti si accorgono che il "Polo della Nazione", ricorda troppo il Polo delle libertà, nasce il "Nuovo polo per l’Italia". Poi la vera svolta un brain storming tra Bocchino, Urso, Buttiglione e Rutelli analizza i risultati di uno studio fatto dai sondaggisti Luigi Crespi e Antonio Di Noto di Ipr Marketing". La parola "Polo" non piace all’elettorato terzista. Viene proposto allora "Nuova Italia". Come la fondazione di Gianni Alemanno, purtroppo. Comunque la questione dura ancora un anno, grandi propositi, eccezionali proclami e arriva Monti. Nasce "Scelta civica" eccolo finalmente il terzo polo. L’Udc ottiene il due emmezzo per cento, Rutelli è uscito di scena dopo lo scandalo Lusi, Fini non entra in Parlamento, La Malfa nemmeno è candidato. Su Lombardo stendiamo un velo pietoso, Berlusconi incredibilmente resiste ed il terzo polo, lo fa Grillo. Casini se ne accorge nove mesi dopo, "il suo" Terzo Polo "è morto", come ha detto tre giorni fa a "Repubblica". Si torna a casa da Berlusconi. Tanto si deve a chi magari ancora vorrebbe perseverare.